Ottenere un mutuo oggi dalle banche è un’impresa molto complicata, se non letteralmente impossibile. Giovani e meno giovani hanno le porte delle case che desidererebbero completamente serrate! E non basta. Il motivo principale è l’altra causa di sconforto di chi ha 40 anni non può acquistare un immobile, il lavoro. La ragione principale di non poter accedere ai mutui rilasciati dalle banche è proprio quella di non possedere i requisti richiesti, ovvero un contratto di lavoro stabile.
Se non si hanno le garanzie opportune, non si ha accesso a nessuna forma di credito da parte degli istituti finanziari. Questo è un dato di fatto irreversibile. Acquistare una casa è praticamente ormai il sogno proibito di molti italiani che sperimentano questa angosciosa situazione. Non avere tutti i documenti necessari è un ostacolo ormai divenuto insuperabile per le banche. Numeri e dati confermano questa realtà, un fenomeno che può rivelarsi anche rischioso per il mercato degli immobili, inaccessibili ai giovani adulti della fascia 30/40 anni.
Ma perché è così difficile accedere ad un mutuo? Il motivo di questa criticità risiede nel fatto che le banche in passato hanno permesso operazioni spesso poco “affidabili”, finanziando persone che non erano in possesso delle garanzie e dei requisiti necessari. I parametri imposti dall’Unione europea hanno creato una maggiore ansia all’interno delle banche, che hanno dovuto cambiare la loro policy e adottando metri di valutazione molto più rigidi, rifiutando mutui a chi sprovvisto delle opportune garanzie.
Anche un altro dato rende difficile accedere ai mutui, il loro costo. I mutui italiani sono i più cari in Europa, con tassi medi di interesse pari a 3,53%.
In particolare per i giovani, e meno giovani, accedere ad un mutuo è sempre più una chimera. Qual è il problema principale? Sicuramente fra le cause primarie di questa realtà va annoverata quella della mancanza di contratti di lavoro stabili. A causa di redditi precari, le banche non possono accogliere la richiesta del mutuo. Gli effetti si riversano inevitabilmente sul mercato immobiliare che ha difficoltà a funzionare regolarmente, perché per la maggior parte delle persone è assolutamente impossibile acquistare una prima casa.
La media dei prestiti rifiutati tocca cifre piuttosto indicative della situazione in cui versa l’Italia: su dieci giovani con contratti determinati, a sette viene negato il prestito dagli istituti di credito e dalle finanziarie.
A cambiare le sorti di questi precari sfortunati può intervenire la figura di garante, parente o genitore che possa fornire delle maggiori garanzie e far decollare la richiesta del mutuo.
Però se da un lato la situazione può dirsi risolta, dall’altro mutano le condizioni del prestito mediante clausole che complicano e aggravano la copertura offerta dal garante.
In media le richieste che hanno un esito positivo, senza ricorrere alle garanzie, sono pari al 30%. E in questi casi si parla di banche e finanziarie che offrono prodotti specifici ma a condizioni poco favorevoli rispetto al tetto del finanziamento, ai tassi di interesse, e alla durata della rate. Tutto ciò riservato a chi già ha la sfortuna di un contratto a termine, perché la musica cambia quando si parla di prodotti riservato per i lavoratori a tempo indeterminato.
Alla flessibilità del mercato del lavoro con un aumento dei contratti a termine non corrisponde quella del mercato del credito, che spazza via chi non ha un contratto stabile né garanti cui affidarsi.
I prestiti non erogabili riguardano tutto, dalla possibilità di acquistare una nuova macchina al prestito per avviare una nuova attività fino ad arrivare, naturalmente, al mutuo per l’acquisto della casa. Chi non ha un lavoro stabile può dimenticarsi di mutuo e prestito, negati da banche e finanziarie.